A contemplare il vuoto.
Immobile, il fumo scorre veloce verso l'alto.
Delle gocce, prima leggere, poi veloci, continue, rumorose gocce.
Si ripara velocemente, i vestiti che porta sono troppo leggeri per questo tempo insolito.
Come lei, tutto qui assomiglia a lei.
Il vento persino.
Agrodolce come i suoi occhi, nessuno sa se sorridono o chiedono aiuto.
Non è mai la stessa il giorno dopo.
Ha una maschera, è una maschera.
Vive di travestimenti, di poesia, di amore.
Dice, in una delle sue serate buone, che l'amore ci rende pazzi.
Ma cos'è la vita se non pura follia prima della fine?
Racconta storie che non capirà nessuno se sono vere.
L'intensità del suo sguardo ti stordisce che non capisci niente.
Nessuno può averla mai, la notte, il buio forse.
Eppure l'hanno avuta tutti.
Tutti in quella piccola città nel nulla, ricordano il suo profumo, la sua strana voglia di vivere, il colore delle sue labbra.
Tutti, in un modo o nell'altro.
Lei ha il potere di cambiare tutti.
D.
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