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Colleziono momenti. Osservo oltre le apparenze. Le mie passioni sono il cinema, le serie tv, la musica,la fotografie e leggere. Ho una "piccola" ossessione per i tatuaggi,le citazioni e il cielo. Vivo per due ottimi motivi: viaggiare e trovare il mio amore. Qui troverete tutto quello che mi ha colpito, tutti i miei pensieri, le mie emozioni, le cose che ho visto e quelle che mi invento.

lunedì 2 giugno 2014

Mi piaceva quando la pensavo in modo diverso...

Un paio di anni fa avevo quel chiodo fisso, quell'idea permanente che io avrei potuto cambiare le cose.
Mi piaceva la positività che avevo oltre al mio lato più scuro. Quella sicurezza, la possibilità, la scelta.
Questo è quello che mi manca adesso.
Adesso come adesso mi rendo conto che non sono io a far passare il tempo, ma è il tempo che manda avanti me. Sono trasportata da questo flusso schiumoso di eventi senza fine. Che mi lasciano perplessa, stupita, felice.
Si, certo, molte volte mi concedo anche di essere felice, anche se per poco. Ma è una condizione che non cerco, che non arriva dai miei stessi sforzi. Se la provo è casuale, indistinta, che può scapparmi dalle mani, perchè incontrollata. Non decisa da me. Per questo la sento meno. Perchè nonostante io stia qui, soffocando nella speranza di trovare quella felicità che sto cercando, non riesco ad alzarmi e fare qualcosa di attivo per migliorarmi. Questo facevo due anni fa. Alzavo il mio culo dalla sedia, uscivo, di mia spontanea volontà, e amavo quello che vedevo, perchè ero io a volerlo. Adesso desidero il paradiso e non riesco a voler uscire dall'inferno.
E non so spiegarmi il motivo.
E il fatto di sapere rende le cose così difficili. Mi hanno sempre colpito le riflessioni di Leopardi, sul rendersi conto del mondo. Si chiedeva se saremmo stati meglio, noi umani, senza la consapevolezza, senza capire, senza sapere nulla. Come gli animali, come le piante, non ci saremmo mai chiesti il senso dell'esistenza.
O forse è proprio questo che ci rende forti, che ci spinge a trovare delle risposte, e anche se non sono quelle vere, sono comunque quelle che piacciono a noi. Che ci confortano, che ci abbracciano e ci ritornano la speranza.
Adesso come adesso sono convinta che il non sapere mi avrebbe risolto un sacco di casini.
E' come se avessi capito che il senso di tutto non è proprio niente.
Misuro la mia realtà, la mia esistenza con il metro del nulla.
Voglio vedere cosa penserò tra altri due anni.
Se sarà cambiata, o se le mie idee avranno preso il sopravvento su tutto.
So tutto, cioè non so niente.
Voglio tutto e non ottengo niente.
Vorrei essere e sono il nulla

D.

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