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Colleziono momenti. Osservo oltre le apparenze. Le mie passioni sono il cinema, le serie tv, la musica,la fotografie e leggere. Ho una "piccola" ossessione per i tatuaggi,le citazioni e il cielo. Vivo per due ottimi motivi: viaggiare e trovare il mio amore. Qui troverete tutto quello che mi ha colpito, tutti i miei pensieri, le mie emozioni, le cose che ho visto e quelle che mi invento.

domenica 6 aprile 2014

Goodbye.

Questo post è dedicato ad una persona che non c'è più.
Non lo conoscevo molto bene, anzi praticamente non lo conoscevo affatto.
Ma l'ho conosciuto di vista, avevo preso l'abitudine di guardarlo mentre saliva e scendeva dal mio stesso autobus, un paio di anni fa. Ricordo che pensavo sempre che fosse bello. Sia lui che suo fratello. L'ho sempre pensato, come un commento nascosto in una conversazione mai esistita tra sconosicuti.
So chi era.
Era una persona che amava la musica. Chitarra e Vans erano la parola d'ordine. So che aveva sempre il sorriso e quell'aria in qualche modo sognante.
Di certo so che voleva vivere e adesso non può più niente.
So che aveva e avrà per sempre 19 anni.
So che non c'è più, mi chiedo se sia da qualche parte e allora spero che esista, in qualche altro posto, perchè lo ammetto, sperare per lui significa anche sperare per me.
Ho smesso di credere in Dio non so nemmeno quanti anni fa.
E se non ogni giorno, spesso, molto spesso, succedono cose che mi fanno sostenere ancora di più il mio pensiero.
Non so e non mi interessa cosa dice la religione in proposito. So che in ogni caso non è giusto, non è mai giusto, che un ragazzo di 19 anni finisca una vita che non aveva nemmeno iniziato.
Non so se è Dio o il destino o chissà cosa a scegliere, o forse non sceglie proprio nessuno, ma non è giusto.
Non è così che dovrebbero girare le cose.
Immagino che vita avrebbe potuto avere, di chi si sarebbe innamorato, quali città avrebbe visitato e quali canzoni avrebbe scritto.
Immagino tutto questo anche se non lo conosco perchè una volta qualcuno mi aveva spiegato una teoria, dove si diceva che in ogni mente, ad ogni pensiero si creava questo universo parallelo dove i pensieri vivevano di vita propria, facendo il loro corso.
Lo faccio sempre, con le persone che non hanno avuto la possibilità qui, come se potessero averla nella mia testa.
E no, non lo conoscevo, ma piango per lui. Piango per lui perchè mi ricorda che la vita è un susseguirsi di momenti, di secondi impossibili da prevedere.
E dentro di me faccio tutte le congetture, arrivando al punto di ammettere a me stessa che potevo anche essere io in quel momento, in quel posto.
Quando capita una cosa del genere, di un ragazzo che muore, che è del tuo stesso paese e ha la tua stessa età ti ritrovi immediatamente a pensare a te stessa, perchè potevi essere tu.
E non lo sai,quando verrà il tuo turno, come non lo sa mai nessuno.
Di certo a nessuno viene in mente che si può morire a 19 anni, finchè non lo capisci con i tuoi occhi.
Piango per lui, che non ha avuto la possibilità di essere.
Piango anche per me, e per i suoi genitori e per i suoi fratelli e per quel peso che non si toglieranno mai dal cuore.
Piango perchè non è giusto e perchè ne ho tutto il diritto.
Noi giovani ci sentiamo presi in causa, quando capitano queste cose.
Ci fanno riflettere, per giorni e giorni e giorni su quello che valiamo, su cosa vogliamo essere e su tutte quelle cose che vogliamo fare e non abbiamo ancora fatto.
Piango perchè lui non è che l'esempio che la vita è un soffio, una scelta presa alla cieca, non si sa mai dove ti porta e quando chiuderà la porta e spegnerà la luce.
Spero solo che tu, ovunque sia, stia bene e abbia ancora voglia di sognare, di suonare e di sorridere.
Sarebbe la speranza che noi qui non abbiamo più.
Goodbye.

D.

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