Bella, bellissima,
ogni sera la aspettavi ed era sempre diversa,
eppure sempre la stessa.
Ma ,come la luna
non la vedevi mai interamente.
Nascondeva tutto quel dolore dietro
una facciata luminosa, quasi eterea.
Non avrebbe mai permesso a se stessa di mostrarsi per intero.
Eppure lei aveva quel modo di ondeggiare curioso.
Mentre fumava una sigaretta o mentre osservava il mondo nascere
e andare a rotoli.
Lei mi raccontava storie,
di come sentiva il mondo sbriciolarsi sotto le sue dita,
quando cercava di capirlo,
di farne parte.
Lei era come la mattina di Natale.
Non vedevi l'ora che arrivasse,
aspettavi ore sveglio per lei.
Lei mi ricordava tutti i giorni
che me la sarei cavato da solo,
in quel mondo,
perchè quel mondo era fatto per me,
mentre lei ci stava stretta.
Lei era tanto coraggiosa
o tanto stupida,
da lasciarsi cadere senza volere le ali.
Ma aveva sbagliato tutto,
perchè era lei troppo grande,
troppo bella e troppo viva
per il mondo che non la voleva capire.
D.
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