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Colleziono momenti. Osservo oltre le apparenze. Le mie passioni sono il cinema, le serie tv, la musica,la fotografie e leggere. Ho una "piccola" ossessione per i tatuaggi,le citazioni e il cielo. Vivo per due ottimi motivi: viaggiare e trovare il mio amore. Qui troverete tutto quello che mi ha colpito, tutti i miei pensieri, le mie emozioni, le cose che ho visto e quelle che mi invento.

lunedì 14 luglio 2014

Ogni volta, ogni singola volta

Che io piango, qualunque sia il motivo, di commozione, di dolore o di paura, io piango anche per quel ragazzo che non so quanti mesi fa se n'è andato. Tra le mie lacrime ci sono anche lacrime per lui, come se avesse tutto il diritto di meritarsele. Non so perchè questo mi succede, ma davvero, mi succede sempre.
E' come un continuo ricordarmi e ricordargli che nessuno qui ha finito le lacrime per lui, nemmeno io che non lo conoscevo affatto, che lo vedevo solo di sfuggita, ma che mi è rimasto in mente dalla prima volta che l'ho visto.
Dicono che esiste un legame che lega le persone. Che quel legame rimane anche con gli anni, anche con la distanza. Non so se si tratta di questo, ma voglio credere che si tratti di qualcosa di simile, qualcosa che rimane dentro ciascuno di noi.
Alcune volte esco in giardino apposta. Per guardare il cielo, specialmente quando c'è il sole e fa caldo, non quel caldo afoso, ma quello invogliante, che ti da sentire i profumi e l'aria di casa. A volte lo faccio anche quando sta per iniziare un temporale o quando è appena finito. Mi siedo nella sedia, abbraccio le ginocchia al petto e guardando verso l'alto dico "ecco cosa ti sei perso. Questo non lo potrai mai vedere come lo vedo io". Ancora mi tengo stretto il beneficio del dubbio. Anche se sono atea agnostica o qualunque cosa sia. Mi piace avere quel briciolo di speranza per loro e per me, che possano vedere comunque le cose, ma non dalla nostra angolazione. Non con gli stessi occhi.
Credo che tutto questo sia dovuto al fatto che lui aveva si e no la mia età, troppo giovane, troppo troppo giovane. E la cosa che ancora adesso mi riempie di rabbia è che lui non ha potuto scegliere tutto questo.
Avevo un cugino. Aveva 22 anni quando è morto. Si è ucciso. Anche con lui, alcune volte, mi sporgo dalla finestra, specialmente quando sto davvero male, in uno di quei giorni no che non sopporto. E mi chiedo o forse chiedo a lui stesso, come abbia trovato la forza e il coraggio di fare quello che ha fatto.
Non ne parlo con molte persone, non con quelle che conosco almeno. E non so se lo faccio per preservare la sua memoria e il suo ricordo oppure solo e soltanto per proteggere me stessa dagli altri.
Per questo lo scrivo qui, perchè a volte fa bene scrivere a nessuno, a chi non conosci.
Anche con mio cugino capita che guardo verso l'alto e penso "non vedrai mai questo, non sentirai mai più questo". Ma il sentimento che provo pensandoci non è lo stesso. Lui ha scelto. E non gli do né ragione né torto, perchè è stata una sua scelta. Posso solo dire che è stato estremamente coraggioso e sicuro di quello che ha fatto. Ognuno è libero di scegliere ciò che vuole fare nella propria vita, perchè è un nostro diritto: siamo stati messi al mondo senza volerlo, abbiamo ogni diritto di essere egoisti e volerci prendere e modellare la nostra vita a nostro piacimento. Forse è l'unica cosa che davvero possiamo fare. Ma a volte non ci è possibile nemmeno questa. Come nel caso del ragazzo morto per sbaglio. Alla mia età non si deve morire per sbaglio. Per scelta forse, ma non per sbaglio. Non è giusto, e non avete idea di quante volte lo ripeto a me stessa. Per questo le mie lacrime sono soprattutto per lui. Perchè gli è stata privata, ancora una volta, la scelta di essere. E per me questo sentimento, questo destino è qualcosa che è rimasto impresso e ci rimarrà per molto tempo.
Mio cugino era una persona buona, meravigliosa. Aveva qualcosa che spingeva a farsi amare da tutti. Adesso so che quasi sicuramente qualcuno ha provato odio, rabbia nei suoi confronti, per la decisione che ha preso. Io no. Mi sono fatta le mie domande, mi sono chiesta tante cose su di lui, che forse non ne avevo nemmeno il diritto. Ma adesso come adesso, mi sento libera di dire che non si può mai giudicare, perchè in ogni caso nessuno sa mai tutto della persona che ha di fronte. Si può solo riflettere su quello che ci è rimasto.
Oggi ho pianto, quando in televisione hanno fatto vedere una veglia per un gruppo di studenti che erano morti o gravemente feriti in una sparatoria in America. Non è stato tanto la fragilità di quegli studenti o la loro morte a farmi piangere, quanto quei canti, quella melodia e quelle parole. Sono sempre state un debole per me, le persone riunite a cantare. Sia per canzoni tristi che per celebrazioni. Mi sono commossa e ho pianto.
E subito, dopo le prime lacrime, che non capisci mai per chi sono, scorrono veloci nuove lacrime. E quelle, so sempre per chi sono.

D.

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