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Colleziono momenti. Osservo oltre le apparenze. Le mie passioni sono il cinema, le serie tv, la musica,la fotografie e leggere. Ho una "piccola" ossessione per i tatuaggi,le citazioni e il cielo. Vivo per due ottimi motivi: viaggiare e trovare il mio amore. Qui troverete tutto quello che mi ha colpito, tutti i miei pensieri, le mie emozioni, le cose che ho visto e quelle che mi invento.

venerdì 25 luglio 2014

Ci sono mattine in cui ti svegli e sai che qualcosa è fuori posto..

Non ti spieghi esattamente cosa c'è che non va, magari un brutto sogno, un presentimento, qualcosa di simile.
Ma non ti svegli come tutte le altre mattine. E sai che non è per qualcosa di programmato, o per colpa di qualcosa che hai fatto la sera. E' una sensazione che ti invade tutto il corpo e non sai spiegarla.
Quando mi capita, so che la giornata che ho davanti sarà piena di cambiamenti.
Dopo una settimana di sole e caldo, fuori piove e mi serve una felpa.
Ricevo una chiamata da una persona che non sentivo da tanto tempo.
Entro in camera mia, guardo i muri e strappo tutti i poster e i disegni che ci ho appiccicato mesi e mesi prima.
Non so esattamente cosa succede in quei momenti, ma senti il bisogno di staccare la spina. Di spegnere tutto e ricominciare in un modo diverso.

Questa mattina ho scoperto che molto probabilmente soffro di cherofobia, ossia la paura di essere felice.
Sembra stupido, ma non è così.
Perchè si dovrebbe aver paura di essere felici? Semplice, perchè cosa succede se quella felicità finisce? Se te la portano via? Se te la strappano dalle mani, quando ti eri già abituata a quella gioia, quando avevi già dimenticato com'era prima, quando sapevi che essere felice non era lo scopo principale, quando avevi imparato a vivere alla giornata, senza illuderti?
Ecco, forse lo sapevo da sempre, ma oggi ho letto questo articolo e mi ci sono ritrovata. Ed è per questo che mi allontano dalle persone migliori. Perchè sono quelle che potrebbero garantirmi la felicità, quella sensazione di pienezza, soddisfazione. Sentire di essere amata e apprezzata. Ci sono poche persone a cui l'ho permesso, in particolare alla mia famiglia. Sono diventati la mia certezza, la mia abitudine, la mia ancora.
Eppure, sin da piccola (non ricordo un momento in cui ho pensato il contrario), ho sempre cercato il distacco. L'indipendenza. Ho sempre avuto questo sogno di andarmene dall'Italia, dal posto dove vivo. Ho sempre visto come una gabbia il rimanere incastrato in una città che non senti tua. Per questo mi sono da sempre ritenuta una persona senza "home" come direbbero gli inglesi. Si possono avere radici e ali, è vero, ma credo che sono cresciuta e maturata con la consapevolezza che avere radici è doloroso, che le persone che ami e che ti amano prima o poi se ne vanno, perchè è normale, perchè è la vita!
Ed è esattamente per questo motivo che non voglio che le persone si leghino a me, perchè non vorrei mai che sentissero quello che sento io, quando poi me ne vado.
Sono cresciuta senza legami. Non me ne pento, se tornassi indietro lo rifarei, non sono triste per questo,anzi, più passa il tempo, più vedo le persone scivolare lentamente dalle mie mani, più penso che sia meglio così. Perchè ho rinunciato a quel senso di felicità completa e forse necessaria, pur di rimanere in questo stato di mezzo, dove non sto troppo bene ma nemmeno troppo male. E forse non perchè ho paura della felicità in sé, ma perchè non so se riuscirò a tornare indietro ed essere la stessa di prima, una volta persa la mia felicità.
Non so quali sarebbero gli effetti di ricadere nella via di mezzo, una volta capito che non sarà mai abbastanza per me, una volta felice.
E' facile sentire la gente che dice "provaci", non è facile capire come mi sento io adesso, come sento le cose scorrere. E' la consapevolezza che mi impedisce di essere felice.
E' il dubbio del dopo che ci fa accettare un presente mediocre.
Per adesso mi va bene così.

D.

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