senza ricordare l'ultima volta in cui l'ho visto.
O quando ha detto il mio nome.
Forse lo vedrò tra tanti, tanti anni,
con una moglie, dei figli e una vita tutta diversa,
da come la sognavo io.
Me ne andrò senza aver visto quel sorriso
e quegli occhi troppo assurdi cazzo,
a cui ero troppo incantata.
Tutto ci vedevo in quegli occhi.
Me ne andrò senza avergli detto
tutto quello che meritava di sentire,
tutto l'amore e le promesse e la felicità
che volevo avesse.
Me vado oggi, domani o adesso,
con paura, risentimento, pentimenti,
sofferenza, rimpianti e quella dolcezza infinita
nel ricordare la mia casa,
la mia sorellina che non mi ascolta mai,
le carezze, i baci, le parole soffiate nell'aria.
Quelle che svaniscono senza lasciare traccia.
Due lacrime che scendono prima di prendere quel treno,
che mi porta in un futuro indeciso, imprevisto,
forse nemmeno voluto.
E non ricordo l'ultima volta in cui l'ho visto.
D.
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