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Colleziono momenti. Osservo oltre le apparenze. Le mie passioni sono il cinema, le serie tv, la musica,la fotografie e leggere. Ho una "piccola" ossessione per i tatuaggi,le citazioni e il cielo. Vivo per due ottimi motivi: viaggiare e trovare il mio amore. Qui troverete tutto quello che mi ha colpito, tutti i miei pensieri, le mie emozioni, le cose che ho visto e quelle che mi invento.

martedì 27 maggio 2014

Scrivere è il mio psicologo.

Dopo tre giorni di studio matto e disperatissimo (cit. Leopardi, onde evitare querele XD), ho deciso di scrivere un po', perchè sinceramente la mia testa sta scoppiando, devo prendere almeno 9 per avere una media decente e sono ancora a metà dell'opera...
Ma ho bisogno di scrivere, perchè sennò i pensieri sono troppi e mi dimentico anche come mi chiamo..
Allora, c'è questo ragazzo che mi scrive da un po'.
Diciamo che siamo amici da un po' di tempo, che lo conosco da una vita.
Mi piace, sul serio. E' una persona molto semplice, non è cambiato da come me lo ricordavo anni fa. Mi fa piacere che persone come lui ci siano ancora e abbiano voglia di parlare con me :)
Detto questo, io credo (poi boh) di piacergli, almeno, sicuramente come amica.
Abitiamo anche piuttosto vicino, e in un sacco di mesi... ci siamo visti una volta!
Di chi è la colpa adesso? Indovinate... mia, ovvio!
Se qualche pazzo legge questo blog capirà sicuramente perchè è colpa mia :)
Oggi mi ha chiesto (logicamente), perchè cavolo non riusciamo mai a vederci. E io gli ho detto la verità, quella che dico a tutti: che non è che non voglio uscire con lui, perchè voglio, voglio e voglio uscire con lui.
Ma non è un bel momento. Non lo è proprio per niente.
A parte gli ovvi motivi scolastici (abbiamo iniziato a sentirci penso verso febbraio...in pieno periodo panico per i maturandi), io non riesco a stare al passo con le cose. Ho sempre un posto dove andare (controvoglia), un film che mi attira più che non andare in centro, la cena con i miei, le litigate con i miei (che mi fanno passare la voglia di fare qualunque cosa...). Ho solo omesso di dire la parte peggiore di tutto questo: le litigate con me stessa.
Tra l'agire e l'essere passivo, io non ne posso più.
La convivenza con me stessa è la peggior tortura che mi sia mai capitata.
In poche parole, io non amo me stessa. Vedo difetti che gli altri non vedono, mi giudico, sono cattiva con me stessa. Odio tutto di me stessa. Ci sono giorni in cui bi basta un piccolo, minuscolo dettaglio per farmi cadere in pezzi, letteralmente. Non riesco più a convivere tra una parte di me, che vorrebbe prendere e vivere il mondo fregandosene, e un altra, che invece tutto quello che vuole e smettere con questa stupidaggine.
Così ci sono i giorni buoni, in cui mi piace ridere, divertirmi e voglio uscire con le mie amiche e con lui.
Poi, mentre mi provo dei vestiti per una serata, mi guardo allo specchio e tutto quello che volevo svanisce.
Rimetto apposto i vestiti e la mia felicità effimera, scrivo un messaggio, "scusa, stasera sto male", e sto male.
Passo i giorni a ripetermi che sono ridicola, che mi spreco la vita così, ma proprio tutta.
Lo so, lo so benissimo, ma sono intrappolata e non riesco a uscirne.
Sento che le persone non mi accettano, che mi guardano male, che mi sottovalutano.
Ma ancora peggio, io mi sono ormai da troppo tempo convinta che non è giusto che qualcuno si innamori di me, perchè sarei una tortura. Sarei un incubo, con tutti i miei problemi, le mie insicurezze, la mia incapacità di smuovermi. Credevo di essere capace di amare, molto probabilmente lo sono davvero, ma mi sento egoista al solo pensiero di farmi sopportare da qualcuno. Lo annoierei, povero amore mio, lo stuferei, non lo soddisferei. E poi ho troppa paura di espormi, di lasciare che le persone si avvicinino a me, per ovvi motivi.
Essere respinta, da amici, famiglia, ragazzi.. sarebbe l'ennesima ammissione di tutte le cose brutte che penso di me stessa. E ho paura che a quel punto non sarei più in grado di gestire il colpo.
"Se solo", queste sono le parole che mi ripeto in continuazione. Seguite da una sfilza di insulti a me stessa e di possibilità che so già non mi concederò mai.
"Non ce la faccio", sono le parole che ho in mente, sempre. Sempre.
So che se non cambio me stessa sembrerò solo una depressa cronica, ma in me c'è ancora quel momento, giusto prima di cadere nella giornata no, c'è quel momento che mi convince che forse mi posso ancora salvare. Da sola, come sempre. Per scelta, mai per obbligo.
Quello che voglio, e desidero solo questo, è che le persone che già mi conoscono e sanno come sono, rimangano con me, che aspettino, che abbiano pazienza, che lascino che il tempo mi aggiusti.
Ma per ora sono intrappolata in una rete che mi sono costruita da sola.
Questo ovviamente, al mio amico non posso dirlo, perchè altrimenti smetterebbe decisamente di parlarmi.
Se solo sapesse.. forse capirebbe che non gli mento quando dico che è un momento un po' così.
Ma non voglio sbandierare i miei problemi così, anche se lo sto facendo proprio adesso, qui.
Almeno qui non sentirei gli sguardi di compassione, pietà, le espressioni sconcertate o incredule. O semplicemente deluse. Non lo reggerei mai.
Quindi mi dispiace, ma vorrei davvero prendere quell'aperitivo con te, passeggiare con te, ma non ci riesco.


D.

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